Come ho già avuto raccontato qui sul blog, ho già fatto un paio di volte il viaggio da Prato a Milano e ritorno a bordo della mia Kia E-Niro full electric, e stavolta pensavo di non avere problemi. Ma non ho fatto i conti con gli imprevisti e quindi il viaggio di lavoro si è rivelato più "avventuroso" di quanto pensassi.
Ripercorriamolo insieme.
Venerdi 20 maggio scorso, sono dovuto andare a Milano, in una zona molto vicina al centro, per una riunione di lavoro. Solitamente per raggiungere il centro di Milano conviene usare il treno, però uno dei miei figli era a casa in isolamento per il covid e avendo paura di essere contagiato ho optato all'ultimo minuto per usare l'auto, evitando quindi di stare in una carrozza affollata per oltre due ore: l'idea di essere un potenziale untore proprio non mi andava giù. E alla fine ho fatto bene perché mentre scrivo questo post sono chiuso in casa in quarantena, anche se di essere positivo l'ho scoperto solo 4 giorni dopo. La decisione è stata poi rafforzata dal fatto che per quel giorno era stato anche proclamato uno sciopero nazionale dei trasporti.
Per fortuna il costo del viaggio con l'auto elettrica è sicuramente inferiore rispetto al biglietto del treno, mentre lo stress per il fatto di dover guidare è sicuramente mitigato dal piacere di essere su un'auto con tutti i sistemi di assistenza alla guida più evoluti.
La riunione era pianificata alle tre del pomeriggio, quindi ho stabilito di partire alle 10.15 circa e di fermarmi per una sosta per il pranzo al Fidenza village, dove c'è una colonnina Enel X da 50kW.
Pianificare è sicuramente una cosa ottima, ma se poi i piani non si rispettano diligentemente, il rischio che le cose vadano storte è alto. Infatti ho iniziato subito male: mi sono attardato a lavorare su alcune cose e ho posticipato la partenza di almeno una mezz'ora, uscendo di casa intorno alle 10.40. In ogni caso l'umore era alto e la carica della batteria anche: 100% di carica e 468Km di autonomia stimati dall'indovinometro. Niente male visto che l'auto (e quindi la batteria) ha quasi 2 anni e l'autonomia stimata è praticamente la stessa che dichiara la casa madre.
Per fortuna il traffico, nonostante lo sciopero, si rivela scorrevole ma il navigatore dell'auto, con il quale confesso di non essere particolarmente in sintonia, mi gioca un tiro mancino: nonostante abbia impostato come destinazione "Fidenza village", lui mi porta decisamente fuori strada facendomi uscire all'uscita a parma e tendando di portarmi nel centro di Parma! Per fortuna mi accorgo del "problema" e reimposto la rotta, stavolta usando Google Maps, ma la deviazione mi costa una ventina di minuti di ulteriore ritardo.
A rincarare la dose dei contrattempi, arrivato al Fidenza Village trovo la colonnina occupata da una Tesla in ricarica e quindi non mi resta altro da fare che passare al piano B: rotta verso Piacenza, dove al Centro Commerciale "Centro Gotico" c'è una stazione Ionity con ben 6 colonnine HPC.
Ci arrivo circa alle 13.30 e per fortuna sono quasi tutte libere.
A questo punto ho percorso quasi 253km con una media di 6.3km per kWh e 176 km di autonomia stimati con il 41% di carica residua.
Mentre l'auto ricarica ne approfitto per pranzare e usare il bagno. Una sosta veloce, circa 25 minuti, e poi si riparte con la consapevolezza di essere in ritardo!
Ho però approfittato per fare due foto, purtroppo poco leggibili, me ne scuso, al display della colonnina ad inizio e fine ricarica, dalle quali si può vedere un dato interessante: con l'auto al 41% di batteria la potenza di ricarica era di 76kW, mentre quando sono tornato dal pranzo, con il livello di carica al 74%, la potenza era scesa a 39kW.
Alla fine l'energia erogata dalla colonnina è stata di 26.94kWh, che ha portato il livello di ricarica dal 41% al 75%, cioè ho ricaricato il 34% della batteria che equivale a circa 21,76kWh. In pratica 26,94-21,7=5,18 kWh sono andati persi nel processo, tra dispersioni in calore e altre forme di inefficienza del processo di ricarica. Queste quantità, come si vede, non sono trascurabili (stiamo parlando del 19% circa) e vanno sempre tenute presenti quando si parla di consumo dei veicoli elettrici.
In ogni caso riparto di corsa e mantengo un'andatura sostenuta per guadagnare qualche minuto, ma alla fine arrivo al mio incontro con quasi 15 minuti di ritardo.
Finito la mia riunione circa alle 17.30, riparto verso casa, stavolta senza l'ansia di poter arrivare in ritardo nonostante il traffico per uscire da Milano il venerdì pomeriggio non sia proprio trascurabile. Ho ancora una buona ricarica residua per cui mi dirigo di nuovo verso il Fidenza Village, sperando stavolta di trovare libera la colonnina Enel X. Ci arrivo alle 19:15 circa, con il 32% di carica e per fortuna è libera. Collego l'auto e approfitto del tempo di ricarica per trovare un bagno e qualcosa da mangiare.
Certo le colonnine Enel X non sono esteticamente molto curate, ma alla fine fanno il loro lavoro e quando torno, dopo circa 40 minuti, trovo l'auto con il 70% di batteria, avendo incamerato 30,2 kWh.
Anche in questo caso ho ricaricato il 70-32=38% di batteria per teorici 24,32 kWh, quindi 5,88 kWh sono andati dispersi, si tratta anche in questo caso del 19% circa.
Il resto del viaggio procede senza problemi e arrivo a casa con questa situazione di consumo: 626 km percorsi, con un consumo medio di 6,1 km per kWh (equivalenti a 16,4 kWh per 100km).
Il livello di carica è basso, sotto il 30%, ma non è un problema, visto che con il covid in famiglia preferiamo rimanere a casa per il fine settimana, ne approfitterò per ricaricare di giorno sfruttando l'energia prodotta dall'impianto fotovoltaico.
Come per ogni viaggio in elettrico, ho avuto l'occasione di imparare qualcosa. Questa volta, oltre a ricordarmi che non basta fare i piani ma bisogna anche rispettarli, aggiungerei che è sempre meglio programmare di ricaricare in punti dove ci sono più colonnine vicine per minimizzare il rischio di trovarle occupate.
E anche questa volta non posso fare a meno di sottolineare che la rete di ricarica lungo le strade a lunga percorrenza italiane è molto sottodimensionata, e che se davvero la mobilità elettrica inizierà a crescere saranno dolori, a meno che non si corra anche nell'installazione di punti di ricarica ad alta potenza (HPC).
Quindi anche in questo caso la mia conclusione è che l'auto elettrica è pronta per l'adozione di massa, ma sono le infrastrutture, almeno quelle italiane, a non essere pronte. Urge un cambiamento di passo.
Dal fronte elettrico per adesso è tutto. Alla prossima. :-)
Complimenti per il report del tuo viaggio, ma in quali app troviamo i punti dove ci sono più colonnine vicine per minimizzare il rischio di trovarle occupate?
Praticamente tutte le app dei gestori ti dicono quante colonnine ci sono in un dato posto e di che tipo sono. Anche l'app Nextcharge lo fa.